21 apr 2006

Aspettando il domani...

Oggi è una di quelle sere in cui il cervello se ne va per i fatti suoi. E in questo periodo ne ho avute parecchie. Tant'è che mi rendo conto che questo blog è diventato più un periodico d'informazione su quello che faccio, piuttosto che su quello che penso (come voleva essere all'inizio). Ma vi dirò: dopo una giornata di lavoro (tra scrivere e insegnare, cioé pensare a mille col cervello e parlare per ore di fila) alla sera ho solo voglio di spegnere tutto e mettermi al massimo a leggere qualche pagina di fumetto...possibilmente neanche troppo impegnativa. Si, parlo così tanto, che poi non mi va più di scrivere. Sembra un controsenso ma è così. Stasera, non so come mai, sono riuscito a mettere 'ste quattro parola in fila, tanto per condividere con voi una sensazione. Fate conto che tra ieri notte e stamattina ho scritto un episodio di 13' per una serie d'animazione...di fila, quasi senza interruzioni, se non per dormire (una maledetta scadenza dell'ultim'ora). Poi di corsa a lezione e alla fine mi sono ritrovato a mangiare alle 10 di sera. Con la sola voglia addosso di mettermi a nanna. E invece no! Il pancino reclama i suoi tempi biologici e non se ne parla di andarsi a coricare. Quindi eccomi qui a scrivere...mentre mi aspettano circa (facendo un rapido calcolo) una dozzina di cose da scrivere, comprese quelle già in ritardo stratosferico, quelle soltanto in ritardo standard, e quelle che saranno in ritardo tra pochissimi giorni. Domani però me ne vado lo stesso al Cartoon Day...perchè quando incontro gli amici e i colleghi, e riesco a parlare di lavoro per parecchie ore filate, poi mi viene una gran voglia di rimettermi a scrivere. Quindi penso che abbiate capito come andrà a finire il mio ponte del 25 aprile...
Se avessi almeno un whiscaccio a casa, me ne metterei due dita con un cubetto di ghiaccio in un bicchiere e me lo sorseggerei a letto, fissando il vuoto fino ad addormentarmi. Ma non solo non ho whiscaccio...ho anche finito le sigarette! E non se ne parla di prendere la macchina e andarle a comprare. Quindi, niente conclusione metafisica alla serata. Mi scarico la posta, aggiorno il blog, metto su un pò di musica relax (direi...Norma Winstone, Manhattan In The Rain) e mi metto davanti alle pagine di un libro così pesante che spero mi faccia crollare entro la terza pagina (direi...di Umberto Eco, La Misteriosa Fiamma della Regina Loana). E per stasera buonanotte ai suonatori!
In extremis vi confesso anche che in questi giorni avevo pensato a mezza dozzina di argomenti per il blog (dai miei primi manga al Codice da Vinci, dalla visione di VforVendetta seguita da rilettura del fumetto a varie amenità post elettorali) ma come vedete nessuno di questi è finito nero su bianco (ma quello è un altro blog, in effetti). Spero nei prossimi giorni di postare qualche mattapensiero in merito. Ma non fateci troppo affidamento. In quanto a parola data, per ora sono peggio di un marinaio. Il mio ultimo pensiero, prima di ronfare, è per una persona che ho rincontrato dopo un anno. Strana la vita, certe volte. La mia, ancora più strana.
Vale et valete!

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